Sia pure in un contesto di assoluta incertezza per quanto attiene ad entità e durata dell’emergenza, ed in attesa di interventi più strutturali per la tenuta ed il rilancio del sistema economico, in questa fase tutti gli sforzi sono ancora essenzialmente diretti alle misure di sostegno alla liquidità immediata per imprese e famiglie.
Il tema della liquidità alle imprese rimane vitale in questa fase dell’emergenza per evitare effetti a cascata irreversibili sull’intero ciclo dell’economia. In sede di conversione del Decreto Cura Italia, va quindi rafforzato il sostegno alle imprese colpite dall’emergenza, prevedendo un allungamento della durata delle sospensioni almeno fino alla fine del 2020; i sei mesi di sospensione su mutui e finanziamenti finora accordati non sembrano infatti sufficienti a consentire alle imprese di superare la crisi di liquidità che l'attuale situazione ha generato.
Sul fronte europeo, il vertice UE tenutosi eri in videoconferenza si è concluso con uno stallo: alcuni Paesi Ue - tra cui Francia, Italia e Spagna - chiedono l’emissione da parte di un’istituzione europea di uno strumento di debito comune, per far fronte al drammatico impatto del coronavirus sull’economia, mentre altri - Germania e Olanda in testa - hanno bocciato questa proposta. Entro due settimane i ministri delle Finanze dei Paesi Ue dovranno presentare le loro proposte per una risposta congiunta allo shock economico provocato dalla pandemia Covid-19.
Maggiori dettagli nell'allegata nota di aggiornamento.